Era una notte buia e tempestosa...

E perché no, si può iniziare anche così!

Io, però, ho iniziato in modo diverso.
Mi sono appassionato alla scrittura da qualche anno, diciamo, per vie traverse.

Un mio conoscente aveva appena pubblicato il suo terzo romanzo e io ho sentito l'irrefrenabile desiderio di sapere quanto ci stava guadagnando. Perciò mi sono precipitato su internet con la smania di fargli i conti in tasca; per capire come mai non facesse lo scrittore per professione e continuasse scrivere principalmente di notte, trascinandosi insonnolito per il resto del giorno.

Come prima cosa ho capito che non si può sapere. Anche i diretti interessati spesso hanno lo stesso problema: non sanno con esattezza quante copie sono state vendute della propria opera. Si devono più o meno fidare di quello che gli riporta l'editore. O almeno era questo quello che dicevano vari autori sul forum dove ero capitato.

Ho seguito per un po' la discussione nella speranza che qualcuno desse la smentita, che indicasse una via da seguire. Anche solo una modalità indieretta per farsi due conti. Ma niente!

Alla fine, per puro caso, mi è caduto l'occhio su questo link Come scrivere un romanzo in 100 giorni e l'ho aperto.

Ho iniziato a leggere sempre più incuriosito: la sfida di scrivere un romanzo in soli 100 giorni mi sembrava veramente ardua e non alla mia portata. Tuttavia non ho resistito alla tentazione di provarci, così dal giorno dopo ho iniziato a leggere le 100 lezioni. Solo una al giorno, come succerito.

Dopo poco più di una settimana mi sono accorto, stupito, che quella di leggere la lezione del giorno era diventata una mia nuova abitudine. Una sana abitudine, come quella che dovrebbe essere di mangiarsi un frutto come spuntino mattutino. Ecco, quelle lezioni, erano diventate lo spuntino mattutino per il mio spirito. E non solo: avevo già scritto il mio primo capitolo. Non male!