Vi capita mai che qualcuno dica o faccia qualcosa e che ti torni alla mente una scena di un film, la strofa di una canzone o anche solo un qualunque episodio del vostro passato?
A me si e anche spesso, quindi ho deticato questa sezione proprio a questo.
Stavo in macchina e alla radio, non ricordo quale, hanno chiesto "Se dovessero fare il film della tua vita quale attore o attrice vedresti bene per interpretare il tuo personaggio?"
Nulla da eccepire sulla domanda proposta dalla radio, anzi è diventato subito un argomento di conversazione, io, per esempio, non voglio nessun'altro se non Johnny Depp.
E lei :"... per me andrebbe bene Cameron Diaz, ma per te è più adatto Giovanni di Aldo, Giovanni & Giacomo ma in particolare nel film Tre uomini e una gamba".
Mi capita spesso di iniziare a canticchiare una canzone o un motivetto, che tra l'altro non conosco neanche tanto bene o non ne so il tiotlo, l'autore o il cantante e magari neanche dove e quando l'ho sentita.
Inizio così, non si sa come, magari sotto la doccia e poi me la porto nella testa in macchina e via fino in ufficio.
Sarà capitato anche a voi, ecco come faccio a levarmela dalla testa: continuo a cantare, magari sottovoce ma udibile da tutti, finchè non inizia a farlo anche qualcun'altro ed ecco il miracolo, il passaggio è stato portato a termine, come una specie di passaggio di testimone durante una staffetta, ora posso fermarimi.
A perchè mi è venuto in mente di scrivere questo pezzo? Non indovinate? Ho in testa una canzone vecchia vecchissima, chissà perchè questa mattina ho iniziato a cantarla, boh! Comunque eccola qua.
Durante una cena tra amici, dopo aver calmato la fame con un antipasto della casa e soddisfatto il palato e lo stomaco con un generoso primo, quasi tutti si sono ritenuti appagati e sazi, ma per gli incerti la cameriera ha iniziato a snocciolare i secondi: "Stinco di maiale, polpette al sugo, zucchine ripiene, fettina panata ... " e sicuramente la lista sarebbe stata lunga, ma GF (l'anonimato è d'obbligo): "... avete le fragole?" La cameriera, senza fare una piega, si è proposta per andare ad informarsi e si è incamminata verso la cucina e noi siamo scoppiati in una sonora risata, non tanto perchè la scenetta che vi ho appena descritta fosse così esilarante dal vivo, tanto meno credo che lo possa essere attraverso questo mio resoconto, ma perchè quasi a tutti e simultaneamente ci è tornata in mente la scena di Tomas Millian che vi propongo.
Dopo un duro lavoro, ben fatto, non c'è niente di meglio del giusto riconoscimento.
So di aver detto una cosa scontata, talmente scontata che capita così raramente da sembrare una cosa strana.
Quante volte vi è capitato di fare quale lavoro, anche ben fatto, o di aver risolto un problema che nessuno sapeva come affrontare e poi, puntalmente veder arrivare i ringraziamenti e i meriti ad altri?
Quando suggede, fateci su una risata pensando alla scena che vi propogo di seguito e pensate che non siete soli ;-).
Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano.
Forse il giorno di San Crispino è meglio conosciuto per essere citato da Shakespeare nell'Enrico V (1599), nello specifico dallo stesso re Enrico V nel discorso ai suoi uomini prima della battaglia di Agincourt, avvenuta il 25 ottobre 1415.
Noi pochi.
Noi felici, pochi.
Una citazione dal "Discorso di San Crispino - Enrico V" di Shakespeare. Molti lo studiano a scuola e forse l’ho fatto anche io, ma quello che mi ha scolpito queste frasi nella mente è stato il film Enrico V di Kenneth Branagh.
Antefatto:
Re Enrico V d'Inghilterra, divenuto sovrano del Regno d'Inghilterra, il 20 marzo del 1413, ben presto rivendicò le pretese vantate da suo bisnonno, Edoardo III, sulla corona di Francia.
La spedizione fu preparata con cura superando le diverse difficoltà, tra cui quelle economiche, ma alla fine il Re Enrico mise assieme un esercito di 12.000 uomini e 20.000 cavalieri, di cui però solo 6000 arrivarono alla battaglia di Azincourt.
Nel frattempo, conti, duchi, signorotti e nobili di tutta la Francia, avevano risposto alla chiamata alle armi fatta dal Delfino di Francia e dal re radunando un esercito numericamente ben fornito circa 50.000 unità.
Il giorno della battaglia:
Nell’accampamento inglese ci si prepara alla battaglia, ma il morale, insieme alla speranza, vacilla e Enrico tiene il suo discorso che entusiasma talmente tanto gli armigeri da fargli ottenere una vittaria tanto schiacciante quanto inattesa e insperata.
Non sintetizzo il discorso, che merita di essere ascoltato integralmente, magari più e più volte.