Cinque domande a una donna in carriera e aspirante manager

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Cinque domande a una donna in carriera e aspirante manager

Scalare una montagna richiede molta preparazione, tanti sacrifici, impegno assoluto, ma poi, quando si raggiunge la vetta, si viene ripagati di tutti gli sforzi e il premio è un'immensa soddisfazione. Non so se può essere lo stesso per la "scalata" della gerarchia aziendale, ma leviamoci la curiosità facendo cinque domande a una donna in carriera e aspirante manager.


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1

Quanto ti si addice la definizione di "donna in carriera e aspirante manager"?

Come seconda opzione. Perché la prima priorità è data alla famiglia e al figlio che rappresenta il progetto più di successo della mia vita. È evidente che essere soddisfatti sul lavoro permette di raggiungere una pace interiore che si ripercuote nella vita personale.

2

Quanto e come la tua vita professionale influisce sulla tua vita privata e viceversa?

La mia vita professionale sostanzialmente non influisce sulla vita personale e viceversa, le due componenti interagiscono in una simbiosi orchestrata puntualmente a tavolino in modo tale che entrambi gli ambiti non vadano a creare collisioni tra di loro.

3

Immagino che tu abbia fatto diversi colloqui (anche solo conoscitivi) con nuovi collaboratori (o aspiranti tali). Quali sono le domande frequenti e quali quelle più curiose che hai posto?

La domanda più frequente e che mi sento di fare in generale riguarda, non tanto le nozioni: quindi non chiedo "cosa sai", ma quali sono gli strumenti e i mezzi per arrivare ad una soluzione. Perchè mi piace capire se, chi ho di fronte, non soltanto è una persona che conosce, ma sa anche arrivare attraverso il ragionamento ad una soluzione che probabilmente la qualità più importante perché è insita nel carattere nella persona.

4

Quali sono, invece, le risposte più "azzeccate" e quelle che più "spiazzanti" che hai ricevuto?

Una volta una persona mi ha detto "dimmi tu quello che devo fare e io lo faccio". Credo che sia stata la risposta che mi ha più devastato perché trovo inammissibile che una persona decida di non mettere il proprio ingegno nelle cose che fa, ma che sia soltanto un "operario" che esegue.

5

Ora che sei a metà del guado, cosa pensi di poter imparare (ancora) da chi è già arrivato (ed è già manager) e/o di poter insegnare a chi ha iniziato il tuo stesso percorso dopo di te?

A questo punto penso di poter imparare ad avere sempre più pazienza e che non ci sono altre parole visto l'impegno e le difficoltà superate. Cosa posso insegnare? Non so, questa forse è la domanda più difficile: perché è difficile sapere cosa si può insegnare a qualcuno. Gli altri imparano sempre a prescindere da quello che tu poi effettivamente puoi insegnare.

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